Rime Giocose

composte per Mariachiara, Elena, Veronica, Jacopo, Lucia, Giovanni
dallo zio Mario

 

      Scherzi di compleanno:

Per Maria:

Lenta, piano, senza fretta,
va e si muove in bicicletta.
Pedalando piano, piano
può arrivare anche a Milano.
Ha tre figli impegnati
a giocare coi suoi "gati".
Pedalando va Maria
ammirata per la via.
Va felice, cuor contento
avvertendo un sentimento.
Lei sorride senza fretta,
pedalando in bicicletta.
Sotto il sole dell'estate
suda, sbuffa, si arroventa,
ma le spese son comprate,
manca solo la polenta.
Pedalando va Maria.
sorridendo senza fretta,
quando passa per la via
pedalando in bicicletta.

Per Silvia

Silvia cara, Silvia bella,
dai, prepara la cartella.
Devi muoverti più in fretta
ché la scuola non aspetta.
Se nell'arte si cimenta
con impegno e con passione,
è così precisa e attenta
che ne fa una professione.
Quadri scuri, misteriosi,
mostra ai soliti curiosi
e non basta di sicuro
quello che si attacca al muro.
Quattro figli ella ha sfornato
tra un pasticcio ed un bucato:
Lucy e Japo, Vera e Maricchia
che poi chiamano Papicchia.
Strudel e dolci confeziona,
una fetta per persona,
ed ai suoi ricevimenti
lascia gli ospiti contenti.
Silvia cara, Silvia bella,
dai, prepara la cartella.
Devi muoverti più in fretta
ché la scuola non aspetta.

Alla fine della scuola:

Carissimo Teodoro,
te amo e te adoro,
ma mi te penso tanto tanto tanto ...
sto col disco e canto.
Me tufo nel cielo azuro e nuoloso
con un aliante che me sostien
costante,
ho il cuore festante ...
e grido a squarciagola:
"Abasso la squola"!
Ma come son siochino
sbaiato ho un pochettino!
Rigano il cielo intorno
rondini mille e uno storno.
No me basta il foglio
par dire quanto bene
                                       (giro il foglio, continua)

(continua)

che te voglio.
Hai presente la romanza della "Aida"?
opara de Verdi (no i poitici),
quando Radamesse se sgola
e intanto Amneris resta sola?
Speremo de non finire
come Aida e Radamesse
ma neanche come
le nostre pofessoresse.
Non farghela vedare
a quela de letere
che un "do" (2)
me podaria metare.
Teodoro mi te saludo
e con un basin chiudo.

m.m.

pesce giallo Dopo una gara di pesca con tutta la famiglia:

I Pescatori

Andando per Vicenza,

arrivati a Marola,

dopo una convergenza,

trovi una strada sola

che, tra cespugli e prati,

conduce fino a un lago

dai pesci dorati.

Qui, presso l'autostrada per Milano,

stanno, seduti e fieri,

quattro baldi cavalieri

che senza esitazione

inizian la tenzone!

Sfiora la lenza immobile

un pesce centenario,

sorride il pesce persico,

scappa una trota fario.

Ma per fortuna,

intorno ad un buco,

ecco, s' aggira ignaro

il pesce baucco!

continua

continua

Sale l'astro dorato,

sportivo è il confronto,

ma, data la fatica,

colto da sonnolenza,

qualcuno perde la lenza!

Tra agguati e battaglie,

scontri e rappresaglie,

trafelati e contenti

di come è trascorso il giorno,

imboccano felici

la strada del ritorno.

E giunti a casa, a valle,

raccontano a qualcuno:

"Sapessi, ne ho perso uno...!",

"Ed io allora! più di te:

ne avevo presi tre!".

Inutile sperare

che dican l'accaduto:

si sa che grosso era

solo il pesce perduto.

m.m.

 

... ed Elena propone queste rime:

         La rana

 

La rana, in Spagna,

gracida

alla campagna!

 

 

 

      Stella, stellina

  

 

Le prime viole


Stella, stellina,

la notte si avvcina,

la fiamma traballa,

la mucca è nella stalla,

la pecora e l'agnello,

la mucca con il vitello,

la chioccia con i pulcini,

nel nido gli uccellini,

la mamma con i bambini,

oh! quanto è bello il mondo,

giro, giro, tondo!


S'è affacciata fra l'erbetta,

timidetta, pian pianino

una viola, una sola

e d'un tratto ha risvegliato

tutto il prato.

E si è udito un gran sussurro:

"Oh! che azzurro!".

Ma un cespuglio

che le ha udite, la ha ammonite:

"Marzo ad ogni fiore è traditore!

O viole, non sognate ... aspettate!".

La canzone della chiocciola

Il  gioco del chicco di grano

Chiocciolina, dal tuo guscio

chiocciolina, vieni all'uscio!

Ho una foglia di insalata,

tenerella, appena nata.

Se i cornetti fai vedere,

te ne do tanta così.

Chiocciolina, vieni qui.

 


Un giorno un chiccolino

giocava a nascondino,

nessuno lo cercò

e lui si addormentò.

Dormì sotto la neve

un sonno lungo e greve,

ma pianta si trovò

quando si ridestò.

Il sole lo baciava,

il vento lo cullava.

Di chicchi allor s'empì

pel pane d'ogni dì.

  La filastrocca del c'è

   Il bimbo e il pulcino


Nella mela c'è il bruco,

sulla tavola c'è il piatto,

sotto il tetto c'è il nido,

sopra il tetto c'è il gatto,

nella madia c'è il pane,

alla porta c'è il cane,

nel camino c'è la fiamma,

nella casa c'è la mamma,

con la mamma c'è il figlio,

... scappa, scappa,

... ché ti piglio!

"Oh! Buondì signor pulcino!

donde vieni?"

"Pi... pi... pi...

fui nel mondo della luna

e vi stetti ventun dì.

Un ovino mi fu culla,

ruppi il guscio

ed or son qui.

Pi... pi... pi...!".