Gabriella

 

A Marta

Nata per morte di una stella,
anima che invano gridi al grembo
di fermare
-ma abita altri luoghi quel tuo grembo
se sua voce non leva ad urlo e pianto,
luna che implacabile prosegue
di storpia sua luce, sorda, esangue
a sofferenza che pił non la possiede-
e non levano voce, anima, ricorda,
tutte le spighe che ti sono accanto,
a implacato disfregio di paura,
di tua paura che ferma e non azzarda
levarsi sfida ad altre spighe:
gettando vita e suo pił vero senso.